Il ministro ceco del Commercio e dell’Industria, Jozef Sikela, ha inviato una lettera alla commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, e ad alcuni ministri europei (Austria, Ungheria, Slovacchia e Germania), esortandoli a non permettere che il gas russo entri in Europa “dalla porta di servizio” dopo la scadenza dell’accordo di transito tra Gazprom e l’Ucraina alla fine dell’anno. Sikela ha sottolineato che la Russia si è dimostrata un partner commerciale inaffidabile, usando il gas come arma politica.
Sikela ha proposto di utilizzare flussi inversi di gas attraverso la Repubblica Ceca per compensare il transito di gas russo, suggerendo che le forniture alternative più adeguate potrebbero essere le importazioni di gas naturale liquefatto, in seguito alla decisione della Germania di abolire le tasse di stoccaggio. Ha inoltre evidenziato l’importanza di evitare il commercio di gas russo camuffato da non russo.
Nonostante l’UE abbia ridotto la dipendenza dal gas russo, scendendo all’8% l’anno scorso, Sikela ha chiesto maggiori sforzi. Paesi come l’Ungheria, l’Austria e la Slovacchia continuano a dipendere fortemente dalle importazioni di gas russo.